lunedì 9 gennaio 2017

Oggi sulla scrivania: ELRIC, Il trono di rubino I


ELRIC, Il trono di rubino I
Basato sull'opera di Michael Moorcock
Sceneggiatura: Julien Blondel
Matite: Didier Poli
Chine: Robin Recht
Colori: Jean Bastide
Edizioni mondadori, 56 pag a colori





Oggi sulla scrivania, c'è una graphic novel che tocca tematiche e stili molto diversi da quelli incontrati fino ad ora, ma che rientrano sempre nel vasto mondo dell'illustrazione.

CRUDO, BAROCCO, EPICO



parliamo del mondo di Elric di Melniboné, personaggio importantissimo di una saga dark fantasy caposaldo del suo genere, scritta da Michael Moorcock, definito nel mondo della letteratura anche come l'anti Tolkien.


La storia di questo antieroe è stata più volte affrontata da diverse case editrici di fumetti e mai cinematografiche, perchè visto come personaggio troppo caro per tentare azzardi.

Ma di tutti i rimaneggiamenti, vicini o lontani alla storia originale, questi volumi editi da mondadori sono quelli che più sono riusciti a toccare le tematiche e il sapore dell'ambientazione visivamente parlando. Tanto che Moorcock ha espresso il suo parere positivo su questa riscrittura affermando che gli autori abbiano migliorato la sua storia.


L'idea parte dal disegnatore Didier Poli e dallo scrittore Julien Blondel, che decidono di ridare vita e riportare in auge il corrotto e affascinante Elric. Decidono così di affrontare il lavoro insieme alle chine di Robin Recht e ai colori di Jean Bastide ritrovando in questo connubio di stili e formazioni diverse una squadra vincente sotto tutti i fronti.

Le matite dettagliate di Didier Poli vengono stravolte dalle chine nervose, impulsive e caotiche di Robin Recht, che a loro volta vengono riempite dai colori vibranti e dal segno passionale di Jean Bastide.






Questo esperimento nato dal caso e dalla passione per una storia, ci fanno capire che si possono creare grandi cose mescolando con gusto e testa, stili totalmente diversi tra loro così da compensarsi alla perfezione.

L'attenzione per la narrazione e la dinamicità cinematografica del ritmo delle vignette rendono l'opera fluida come se tutto fosse in movimento.
 

Le composizioni sono curate e bilanciate in ogni vignetta e anche la pagina più caotica a prima vista presenta un profondo studio che riesce a dare linee guida al nostro occhio per condurlo attraverso il disegno e i punti chiave che vogliono darci.

Alla fine dei vari volumi, vi è un capitolo dedicato al progetto, con esaustive spiegazioni su com'è nato e lo sviluppo dei concept che riguardano mondo e personaggi.


I concept accurati di ogni personaggio fino ad arrivare alle architetture e alle ambientazioni ci fanno capire che nulla è stato lasciato al caso e che l'eleganza regna sovrana e che nulla risulta volgare nonostante lo stile sia profondamente, dark, gotico ed esplicitamente violento.


Un opera che consigliamo a livello di trama, sceneggiatura, disegni e studi di ambientazione.
La banalità qui non esiste e l'occhio ne resta più che appagato.



Serena Lombardo

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